(Limb) Dopo “The Call”, risalente al 2013, i tedeschi Minotaurus tornano sul mercato offrendo una prova superiore alla precedente. Sembra che i nostri abbiano trovato un’ottima formula per il loro sound! Vediamo allora i dettagli. La buona riuscita della opener “Preacher show me the Way” è dovuta agli sprazzi di folk inseriti qui e lì: se dovessi fare un paragone per pochi intenditori, citerei i nostri Spellblast. Davvero interessanti, ma solo per gli open minded, i quattro minuti di “Only a Dream”, che mescolano in modo spericolato power, folk e… ritmiche maideniane! Alla nostalgica “Cemetery” si contrappone “Poison Rose”, molto più serrata e arcigna; grande fierezza ai confini del pagan per “Bonfire Brothers”, poi “Legend” si vota al folk più allegro e squillante (ma senza esagerazioni festaiole). La titletrack è posta in chiusura: fra suoni d’arpa e di flauto, un refrain orecchiabile, e qualche passaggio classicamente power, il bilanciamento è pressoché perfetto. Una nuova strenna per la Limb? I bei tempi della label tedesca sono finiti da tempo, ma in fondo non si sa mai…

(René Urkus) Voto: 7,5/10