(Fastball Music) Già autori nel 2017 dell’album “Path of Salvation”, i Mirrorplain ritornano con questo nuovo full length fissato su sonorità alternative rock e metal, con momenti power rock. La band sembra essere esperta nel gestire le canzoni, dando loro toni di forza e al contempo di agile costruzione. Svetta la voce di Christian Döring, dal timbro caldo e ottimamente rock. La band riesce sin dall’iniziale “Northstar” a dimostrare che il suo forte è scrivere delle vere e proprie canzoni, qualcuna forse meno convincente rispetto alle altre, come “Drown” o la drammatica “Judgement Day”, però il comporre dei Mirrorplain nel complesso palesa undici composizioni che danno un senso organico e compiuto a “Lost in Paradise”. La prima parte dell’album è un crescendo. Nella seconda parte spicca la semplicità accattivante del riffing di “World of Pain” e il suo gioco in bilico tra rock e metal. La seguente “Mr.Hyde” è briosa, agile, ariosa, mentre la conclusiva “Faceless World” è una ballad che in un album del genere trova sempre posto. I Mirrorplain creano approcci a diversi stili, però lo schema delle canzoni e il lavoro sulle melodie sono la materia prima sulla quale la band fonda il proprio lavoro.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10