(Signal Rex) Da circa un lustro, i portoghesi Mons Veneris hanno intrapreso una carriera fatta finalmente da album dall’uscita regolare, anche se non si smorza la passione dei nostri per EP, split e compagnia. Il nuovo album, per la verità, non aggiunge molto alla già estesa discografia del gruppo, anche se non mancano gli spunti interessanti. Prima di tutto appare un gusto maggiore per ritornelli meno duri e più ‘orecchiabili’ (prendete con le pinze questo aggettivo). Come se avessero voluto far risultare il disco più commerciale, finendo però per non riuscirci e anzi, generando della musica discrasica e bizzarra, dove sembrano inspiegabilmente amalgamarsi genere completamente estranei tra loro. La registrazione, ruvida e rovinata, non fa che accentuare questa situazione disagiante messa in musica. Resta u disco black ,ma davvero fuori dal coro, una ‘cosa’ da provare, giusto per farsi fighi e dire che nella propria vira si è davvero ascoltato di tutto.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10