copmonsterworks16(Eat Lead & Die) Evviva i Monsterworks! Tredicesimo album in sedici anni il quale segue “The Existential Codex”, per il quale si potrebbe discutere se fosse effettivamente il punto massimo del loro percorso musicale (onestamente chi scrive lo pensa), di certo uno dei loro momenti musicali più importanti. Toccare un’altra vetta attraverso un nuovo album dopo quel monumento, risulta però possibile ai neozelandesi trapiantati a Londra. Si è già scritto in passato che i Monsters sono su un livello, alto, e ci restano spesso. Questa band ha da sempre prodotto qualcosa sul quale c’è da dire e tanto. “Black Swan Annihilation” presenta i Monsters al loro canonico livello di stile: i loro accordi ampi, trame cariche di epica, la psichedelia, il prog e il metal che si fronteggiano e tutti i discorsi rock (in tal senso ascoltare “Unbeheld” e “Archivio Omnia”) sempre insiti nelle loro maglie. “Black Swan Annihilation” va ascoltato, non è qualcosa che ti prende subito come il precedente lavoro, ma dietro ogni angolo Jon, Hugo, James e Marcus sono al loro posto e a sfornare il se stessi di sempre. Un lavoro duro, molto metal per certi aspetti e in certe sue parti, arrivando addirittura al neo-grindcore di “Unbridled Force of Nature”. Canzone sfaccettata, ricca di improvvise situazioni strumentali e vocali. Il momento eccentrico che i Monsterworks si concedono di tanto in tanto. Un album intenso e come sempre d’impatto, ma che lo fa trasportando l’ascoltatore. La title track è l’ennesima suite, il modo usuale della band di sviluppare ampi discorsi o semplicemente farne ancora di più. Una band da prendere sul serio in merito alla qualità, mentre è fin troppo chiaro che la voglia di divertirsi ampliando il proprio stile e raggruppando più sfumature dello stesso metal è in pratica un atto scanzonato da parte dei Monsters. “Black Swan Annihilation” è un album in puro stile Monsterworks: un nuovo pianeta che popola un sistema in moto perpetuo e con orbite del tutto proprie.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10