(Scarlet Records) Si era già scritto nel precedente e terzo album dei Moonlight Haze (“Animus”, QUI recensito) di come fossero ormai sempre più padroni di sé stessi, della propria musica. Con Chiara Tricarico alla voce e il symphonic/gothic/power metal espresso, era inevitabile avere assonanze, per chi ascolta, con loro illustri colleghi del campo. Col passare del tempo e album, è venuta fuori la profondità musicale dei Moons, così la composizione e arrangiamento risultano ormai più fluenti e soprattutto accattivanti. Le due chitarre, Marco Falanga e Alberto Melinato, si presentano corpose e agili, costruendo la vera spina dorsale della musica. Si, le tastiere di Giulio Capone sono importanti, l’ampia porzione di spazio al canto è decisiva, però le sei corde non soffrono, suonando le loro parti come se fossero tastiere! Aspetto sempre più frequente in questo campo del metal, infatti i due chitarristi sanno essere possenti e agili, piazzando sia ricami che rasoiate. Il tutto ha una forma appunto agile, con i Moonlight Haze volti a creare canzoni che si delineano subito nella mente dell’ascoltatore. Con Chiara Tricarico risulta anche più semplice perché è abile a interpretare la giusta linea vocale del caso, al contempo gli altri la mettono a proprio agio. La vocalist spazia da linee di canto melodiose, docili a momenti arrembanti in stile rock/metal. A Falanga e Melinato si integra un fine e importante lavoro tastieristico da parte di Giulio Capone, il quale è anche alla batteria. “Beyond” suona per davvero come un album metal oriented, le melodie hanno brio e si piazzano validamente tra power e gothic, risultando orecchiabile in più occasioni. In più questo l’album è privo di quell’eccessiva patinatura che altri blasonati nomi della scena esibiscono.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10