(BMG) Religione. Storia. Tradizione. Folklore. Quando si parla dei Motörhead, bisognerebbe in verità stare zitti, inchinarsi, prostrarsi. Dio era ed è ancora Mr. Kilmister. E qui arriva l’adorazione incondizionata: sono passati quaranta fottuti anni da quel 1981, anno nel quale la band divenne un autentico tormento, un assalto sonoro senza eguali, una band capace di far tremare in senso tellurico il palco sul quale si esibiva. “No Sleep ‘Til Hammersmith”, già dal titolo, è e sempre sarà, il live album per eccellenza, il vero live album, il live album che qualsiasi altra band avrebbe voluto fare (ovviamente senza riuscirci). Per chi c’era, c’è poco da dire. Per chi comprò la versione originale, ci sono poche parole. Per gli altri? Cazzo… una edizione pazzesca, una edizione poderosa! Cosa c’è dentro? Il remaster dell’originale, concerti inediti, interviste inedite dell’epoca, foto, ricordi, memorabilia, poster, pass, plettro, badge, biglietto, cartolina. Un banchetto per i collezionisti, una edizione unica. Doppio CD, triplo vinile, e chi più ne ha più ne metta, bonus tracks, video. Il primo disco della band di Lemmy a raggiungere la prima posizione in Inghilterra. Brani quali “Ace Of Spades”, “Overkill” e “Bomber” che spaccavano culi a destra e a manca. Lemmy all’epoca dichiarò: “Sapevo che il live sarebbe andato meglio del disco, perché siamo una live band. Non puoi ascoltare un disco e capire di cosa stiamo parlando. Ci devi vedere dal vivo”. Vero. Per i poveracci che non hanno mai visto questa band sul palco, questa è una lussuosa (e lussuriosa) pezza, un obbligo di acquisto. Per gli altri? La celebrazione, l’ultima messa, il rito sacro, l’estrema unzione, l’assoluta e definitiva benedizione Urbi et Orbi!

(Luca Zakk) Voto: 10/10