(Nuclear Blast Records) Michael Schenker Group. Michael Schenker Fest. Michael Schenker’s Temple of Rock. McAuley Schenker Group. Michael Schenker e basta. Senza dimenticare Scorpions, UFO, Schenker Pattison Summit. Dannato axe man tedesco, lo trovi ovunque, dovunque, in ogni epoca. Quanti dannati album ha fatto? In quanti ha partecipato in un modo o nell’altro? Decisamente questo ragazzino di soli sessantasei anni non ha proprio voglia di fare il pensionato, il nonno, di semplicemente riposarsi. Non sono passati nemmeno due anni dall’ultimo disco sotto il nome di Michael Schenker Fest (“Revelation”, recensione qui) ed eccolo tornare con questo auto celebrativo “Immortal”… immortale appunto, onnipresente… dopo ben cinquanta anni di carriera, di attività frenetica, senza riposo, suonando e andando in tour praticamente ovunque attorno a questo pianeta. Gli album di Michael, indipendentemente dal nome del progetto che compare sulla copertina sono sempre una vera festa, un incontro di grandi nomi, grandi artisti, grandi vocalist… perché Michael vuole sempre il massimo e non fa nulla per nasconderlo. In questo nuovo lavoro il paniere è bello pieno, includendo collaborazioni note di gran valore: al microfono ci sono Ralf Scheepers dei Primal Fear, Joe Lynn Turner (ex-Deep Purple, ex-Malmsteen), il poderoso Ronnie Romero dei Rainbow e il grande Michael Voss dei Mad Max… oltre che Gary Barden, Robin McAuley ed il mitico Doogie White come ospiti in un brano; poi, tra i musicisti, Barry Sparks (basso) dei Dokken, Steve Mann a chitarra e tastiere e ben tre batteristi: Bodo Schopf, Simon Phillips (ex-Toto) e Brian Tichy(ex-Whitesnake, ex-Operation: Mindcrime, ex-Ozzy). E pure Derek Sherinian, al quale sono state affidate le tastiere dell’aggressiva opener “Drilled To Kill “, sulla quale compare la voce di Ralf Scheepers. Bella e teatrale “Don´t Die On Me Now” con Joe Lynn Turner, molto metal su “Knight Of The Dead“ feat. Ronnie Romero. Decisamente intensa e con radici folk la ballad “After The Rain”, esaltata dalla bella voce di Michael Voss. Ribelle e scatenata “Devil’s Daughter” (feat. Ralf Scheepers), irresistibile e molto maideniana “Sail The Darkness”, altra traccia con Romero, un brano incalzante, epico, un assalto di purissimo metallo, con un ritornello avvincente. Assoltuamente in stile Schenker “The Queen Of Thorns And Roses”, un pezzo mid-heavy sul quale la voce di Romero si rivela più che perfetta. Ci vedrei Jørn Lande in un pezzo di metal classico come “Come On Over”, mentre si rivela ricca di sorprese la pulsante “Sangria Morte” (feat. Joe Lynn Turner)… un pezzo variegato, con un altro di quei ritornelli concepiti cinicamente per uno stadio. Chiude l’album una specie di amplesso di collaborazioni, ovvero “In Search Of The Peace Of Mind” la quale la voce di Ronnie Romero affiancata a quelle di Gary Barden, Robin McAuley ed il leggendario ed inconfondibile Doogie White: un monumentale brano originariamente scritto dall’axe man tanti anni fa (‘ho scritto questo pezzo nella cucina di mia madre quando avevo 15 anni.. e quell’assolo è talmente perfetto che non lo cambierei nemmeno oggi’)… praticamente la scintilla che ha scatenato tutto questo, la fonte dell’energia che ci ha regalato questo immenso chitarrista. Brani avvincenti, sempre coronati da un chitarra favolosa. Creatività pura, senza le influenze stilistiche derivanti dall’appartenenza ad una band specifica. Un artista fedele al suo stile, alla sua visione, un artista che dichiara di essersi mai guardato indietro, un artista che prosegue, senza rimorsi, senza dubbi, senza pentimenti. Michael vanta una carriera immensa, ma è ben lontano dal chiudere il cerchio, dal prendersi una pausa, dal rallentare. Influenza essenziale per molti grandi del metal, Michael continua per la sua strada… ed è grazie a gente come lui che questo genere musicale cavalca fiero verso… l’immortalità!

(Luca Zakk) Voto: 9/10