copnefastis(Autoproduzione) Sviluppato su un tema diviso in quattro atti, cioè guerra, inverno, sogno e vendetta, “De Diebus Fastis Nefastis Infaustis” raccoglie una sorta di viaggio psichico nella vita e le sue diverse fasi. Spesso quando si ha a che fare con l’argomento ‘vita’, i toni sono sempre poco allegri e i Nefastis si sono mantenuti su questa linea, attraverso il proprio speed-thrash-death metal potente, scolpito da riff ben cadenzati e distorsioni compresse al punto giusto. “De Diebus Fastis Nefastis Infaustis” è dunque thrash e oltre fatto con uno sguardo alla Scandinavia, ma senza eccedere laccature e melodie troppo epiche. “Black and Demons” apre l’album con un tono malinconico e un riffing classico dal sapore heavy. La megadethiana “Napalm Asphalt and Violence” è gradevole nel contrasto tra un ritmo saettante, un riffing lavorato e il cantato rabbioso di Simone Colombo. Pregevoli gli assoli delle chitarre del Colombo e Andrea Lenzi, le quali brillano di bravura e musicalità in ogni contesto dell’album. “Stream of Consciousness” lavora una melodia iniziale che viene estesa e ne nasce un brano strumentale accattivante e dal tono tecnico di tutto rispetto. La seguente “First Fear” ricorda in alcuni passaggi i Kreator, del resto i Nefastis nel loro lato thrash metal rimarcano a più riprese la scuola tedesca, e anzi lo stesso Colombo nella voce ricorda quella di Petrozza. Velocissima “Fucked by Alchool”, anche se le chitarre sembrano avere un tono ovattato. Tenuto presente che tra intro e diversi interludi e spartiacque tra i pezzi, le canzoni effettive sono sei, tra le quali c’è “Grave of Ice”, che sa un po’ di canzone-suite dalla costruzione neo-prog, visti i suoi oltre sei minuti e mezzo. Del buon gusto della strumentale “Stream of Consciousness” si è detto, dell’intro anche, restano diversi minuti di brani che servono a riempire il discorso del concept, ma slegati musicalmente dal resto. “De Diebus Fastis Nefastis Infaustis” è un debut album dal songwriting in fase di maturazione. I Nefastis hanno un atteggiamento progressivo e a tratti vicino a quello che una volta si chiamava techno thrash. Simone Colombo e Andrea Lenzi sono musicisti per nulla discreti e stanno portando avanti questo progetto insieme ai nuovi arrivati Flavio Manganini, ex Derdian, e Jacopo Casadio, ex Armony of Dissonance: i quattro stanno preparando un nuovo album.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10