(Primitive Reaction) Roba dura. Roba estrema. Se cercate del death metal moderno, prodotto con un suono moderno, avete sbagliato recensione, sbagliato band. Se invece cercate qualcosa di maledettamente demoniaco, con una produzione oscura, opaca, che ricorda i bei tempi di “In the Sign of Evil” dei Sodom, allora questo è pane marcio per (i vostri) denti marci. E’ infatti quella produzione sporca e schietta che valorizza il sound di questi deathsters finlandesi, un sound composto da riff pesanti, una voce growling pesante ma mai estrema, tempi veloci ma senza andare al limite. Suonano estremamente vintage, sembrano essere una band ibernata negli anni 80 e brutalmente risvegliata dall’incubo criogenico al giorno d’oggi, con un unico obiettivo: violentare un muro di amplificatori con suoni violenti, aggressivi, taglienti,  con testi oscuri, aggressivi, devastanti. Questa è roba per veri intenditori. Per chi si ribella ai suoni chirurgici sputati fuori da infernali congegni vomitati dalle ultime scoperte tecnologiche. Abbondano quei slow tempo caratterizzati da riff fuori di testa. Dieci tracce da sballo. Un album che scorre fluido come una colata lavica, lasciando segni permanenti, ferite mortali. “Menstrual Mass” uno slow tempo che frantuma le ossa. “Sodomorgia”, una sfuriata senza alcun ritegno. “Contaminated Graves” che non offre alcuna speranza. “War Fucking War” che non potrebbe avere un sound più oppressivo. Un album di altri tempi. Un revival di sensazioni decadenti e blasfeme, oscure e soffocanti. Sono solo in tre, ma sono capaci di creare devastazione senza alcun limite. Assolutamente brutale.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10