copnightraid(Autoproduzione) Per iniziare bene il 2015, da Terni ci arriva l’ep di debutto dei Nightraid, che ci offrono quattro pezzi assai godibili e spontanei fra hard rock ed heavy metal. Si comincia con l’arrembante “Stanby”, non lontana da certe cose di Pino Scotto o della Strana Officina: il valore aggiunto è proprio la voce ruvida di Andrea, che non ha dimenticato i propri trascorsi death (ha militato, a quanto leggo nella biografia, in diverse band underground), e li mette intelligentemente al servizio del brano con una interpretazione sui generis. La traccia autotitolata mescola un feeling bluesy a chitarre heavy metal, mentre “Misteri”, dall’intrigante solo finale, accentua con buoni risultati la dimensione ‘pinoscottista’ del sound. Sette minuti per la conclusiva “Indians”, un pezzo che parte in acustico ma si sviluppa poi con grande verve e momenti di rabbia; qui abbiamo anche il testo più impegnato e meglio riuscito dell’ep – anzi, se i Nightraid vogliono crescere ancora, consiglio di offrire all’ascoltatore lyrics maggiormente incisive e personali, perché sul versante musicale non c’è nulla da eccepire. Chi ben comincia è a metà dell’opera, e i Nightraid hanno iniziato sicuramente bene!

(René Urkus) Voto: 7,5/10