copninja(Pure Steel) I tedeschi Ninja vengono da Wuppertal, la città degli Accept, e si sente: la loro storia, poco fortunata, è simile a quella di numerose altre band che, fondate alla metà degli eighties, scomparvero nel terremoto grunge dei primi anni ’90, e si sono riformate oggi che l’interesse per il classic metal è ancora alto. La Pure Steel ci mette oggi a disposizione “Into the Fire”, ufficialmente il loro quarto full-“length”, uscito originariamente come autoproduzione nel Dicembre 2014. “Frozen Time” non è una opener sparata a mille, ma i suoi toni cadenzati, acceptiani e contemporaneamente melodici non sono spiacevoli. Ancora belle melodie, ben oltre i confini dell’hard rock, per “Vagabond Heart”; “Masterpiece” attua una imprevista incursione nell’epic metal che arriva quasi a ricordare i Warlord. “Hot blond Shot” e “Coward” pagano ancora tributo agli Accept; funziona anche la power ballad “Always been Hell”, sempre più rockettara che metal, ma al quinto mid-tempo in scaletta su sei brani è chiaro che il disco non fa della velocità il proprio punto di forza. “Supernatural” contiene anche una stranissima parte cantata (male) in italiano; anche l’ultima traccia, “Last Chance”, è una ballad ritmata, d’atmosfera ma sempre molto slow. Davvero un album per nostalgici.

(René Urkus) Voto: 6,5/10