copNOCTURNAL_DEPRESSION(Sun & Moon Records) Avvolgente e oscura re-release di uno dei primi demo della band francese, per la precisione il secondo. Ed anche l’ultimo lavoro dove partecipa attivamente Herr Suizid, membro fondatore della band. Non una semplice re-release, ma tutto il materiale è stato ri-registrato, ri-masterizzato e ri-arrangiato, dando origine ad oltre quaranta minuti di assoluta vicinanza alla morte, alla fine, all’oblio. Ogni pubblicazione di questa istituzione del black, del depressive black, è pura esaltazione, è un qualcosa che merita come minimo un vinile (come fu per il singolo dell’anno scorso, “L’isolement”). “Near to the Stars” edizione 2014, non solo esalta gli strumenti e il loro dinamismo (da ascoltare con abbandono in cuffia), ma ripropone emozioni tetre spinte al massimo livello. Non lascia speranza l’inquietante e lunghissimo arpeggio che apre “In The Arms Of Fog”, pezzo che guadagna potenza decadente dopo un’agonia sublime. La title track è black, il black profondo, quello poderoso, mai estremamente veloce, ma comunque incisivo, un paletto di frassino che trafigge il cuore. Dieci minuti di morte resa gloriosa, dominante, piena di groove, con gli strumenti piacevolmente esaltati. Meravigliosa “Nocte Aeterna”, con parte del testo cantato in Italiano, una canzone che è una condanna assoluta, piena di pene, torture, sofferenze, ambienti inospitali. Quasi un quarto d’ora per “Crystal Tear”: registrata in maniera meravigliosa, dove ogni suono, ogni rumore, vengono esaltati, la canzone sostanzialmente è lenta, una marcia funebre ricca di melodia oscura, con l’ottimo scream di Lord Lokhraed, demone deforme condannato a diffondere il male. Dannatamente lo-fi la conclusiva “Lost In The Nothingness”: un pezzo che sembra estratto dalla sala prove, sembra un sample tempestato dal temporale aggiunto come effetto; adoro queste cose così spartane nell’ambito del black metal. Un’altra infernale release di questa prolifica creatura francese: imperdibile!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10