(Satanath Records/More Hate Productions) Curiosa uscita targata Satanath. Per molti fattori. Il principale è la scaletta: tre canzoni ma dal minutaggio davvero molto lungo. Poi, nonostante copertina, titoli e testi siano decisamente ispirati al mondo dei vichinghi, ho trovato arduo pensare a tale tematica ascoltando la musica contenuta nel disco. A scanso di equivoci, non ci troviamo di fronte a del cattivo materiale, abbiamo tre buoni brani di death black dal suono chiaramente europeo e dal marcato stile epico ma nulla a che vedere con produzioni evocative tipo Bathory. Insomma, una musica viking che si rispetti deve evocare quanto narrato con il suono prima di tutto, cosa che qui a mio modesto parere non avviene minimamente. Abbiamo quindi tre pezzi di death europeo dal suono crudo con tematiche pagane, ma nulla di più. E con mostri sacri come Quorthon che riecheggiano con i loro capolavori a distanza di decenni, la bocca resta fin troppo asciutta.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 5,5/10