copOGRE(Minotauro Records) Dopo il fantastico “Dawn of the Proto-Man”, il debut degli Ogre, Minotauro Records confeziona un’altra re-release, quella di “Seven Hells” ovvero il secondo disco degli americani Ogre, originariamente uscito nel 2006. Forse non il mio preferito, lo considero forse il meno assurdo, il meno deviato, il meno fantascientifico… la cover stessa è diversa dalle altre, più oscura a contorno di un doom-rock forse con maggiori componenti blues. Ma è pur sempre un ottimo disco, un disco degli Ogre, un disco di quel trio un po’ così, un po’ strano, personalissimo, puro, diretto, unico e maledettamente efficiente. Sembra che gli Ogre siano molto riconoscenti ad un locale nel Maine, il Geno’s, un posto dove le band suonano, un posto che sembra abbia reso noti vari act, offerto spazio a tante band emergenti, Ogre compresi. E su quel palco gli Ogre ci hanno suonato varie volte, ci hanno pure fatto un release party (dell’ultimo “The Last Neanderthal”). Un legame importante, dunque, un legame che l’etichetta Italiana ha valorizzato con questa confezione fantastica: CD dell’album, packaging bellissimo… e DVD contenente ben due concerti suonati proprio al Geno’s nel 2006 e nel 2007. Quindi all’ottimo “Seven Hells”, con pezzi quali “Soldiers of Misfortune” che sono un mix di doom e blues, si aggiunge questa registrazione live, per poter vedere -oltre che sentire- la bravura di Ed Cunningham, Ross Markonish e Will Broadbent. Un pensiero? E’ una fortuna che gli Ogre abbiano incontrato la Minotauro (label originale per l’ultimo lavoro). E’ una fortuna che la Minotauro si sia interessata agli Ogre. Questa unione produce, rigenera ed esalta musica fantastica, valorizzandone anche l’immagine, la personalità, la fisicità. Dopo tre ore (l’album più i due concerti…) ripongo CD e DVD nelle buste, dentro questa meravigliosa confezione (con poster), infilo la custodia sulla mensola (vicino agli altri dischi degli Ogre) e mi sento felice per l’intimo piacere appena provato. E l’unica cosa alla quale penso è quanto mi faccia ridere la musica digitale, i freddi e surreali mp3 scadenti; io la musica la voglio sentire, godere, percepire… ma anche toccare.

(Luca Zakk) Voto: s.v.