copparamnesia(Les Acteurs de l’Ombre Productions) Dopo uno split con i tedeschi Unru, gli alsaziani Paramnesia debuttano quest’anno con il loro primo album omonimo. Ciò che mi ha colpito da subito e al di là della musica, è che le due uniche composizioni di “Paramnesia” sono intitolate “IV” e “V”. Il brano dello split con i loro colleghi tedeschi si intitola “III”. A quanto sembra a monte di tutto ciò c’è una release iniziale dei Paramnesia che proponeva due brani, appunto “I” e “II”. Non so bene come stiano le cose, non ho i testi e non ho molte informazioni, ma pare proprio che questa band di Strasburgo stia vivendo un vero e proprio percorso. Attenzione, non è una considerazione fatta solo in base alla semplice numerazione di questi pezzi, ma già che siano solo cinque vere e proprie suite ad essere state composte e suonate da questi francesi, rispecchia la loro vera intenzione, cioè di evolversi e progredire appunto in un percorso compositivo ben preciso. Un concetto alla base di tutto, un’intenzione, è qualcosa che da forza e conferisce carattere. Ovviamente la musica poi può o meno piacere. A me piace questo black metal vagamente sperimentale. Un black metal che l’etichetta definisce “Cascadian Black Metal” e che rievoca alcune sperimentazioni care ai francesi (Deathspell Omega?). Sebbene il principio degli alsaziani sia quello di sbattere violentemente gli strumenti per un black metal dilatato, atmospheric, selvaggio, c’è la concreta idea di portare le due composizioni a presentare momenti di estremismo puro, controbilanciati da altri strutturati in mid-tempo o meno irruenti. Una sinusoide di brutalità e devastazione che percorre interamente questi oltre 40’ di black comunque acerbo. Non siamo di fronte a nessun tipo di pretenziosità, di prog camuffato o di avant-garde estremo: i Paramnesia suonano black metal e lo fanno con la propria attitudine, ruvida, un po’ raw. La propria attitudine, il proprio comporre, il proprio essere. Semplici, ma con stile. Je les adore!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10