cover artwork(Pure Steel Records) Quando ascolto un bel disco doom… beh, mi sento veramente bene! Forse questo genere è quello di fronte al quale non riesco ad avere mezze misure: o un album mi sembra da buttare (essenzialmente perché scopiazza a man bassa dalle sacre fonti), oppure lo sento fino a consumarlo… e direi che l’esordio dei Primeval Realm, dal New Jersey, rientra senza dubbio nella seconda categoria. Vediamo allora la scaletta di questo debut che ha anche il merito di non dilungarsi inutilmente (sei brani e intro per un totale di 40’ quasi esatti). “Black Flames & Shadows” è classica ma comunque intrigante con il suo ritornello ‘gommoso’ e ipnotico; “Electric Knowledge” mi sembra pescare in modo intelligente con un mano dai Sabbath e con l’altra dai Trouble. Meravigliose le evoluzioni spaziali, in larghissima parte affidate all’organo, di “Galaxy Lifter”; “Night of the Wolfmoon” ha un break strumentale clamoroso, che trasuda anni ’70 e acid rock in ogni singola nota! La conclusiva “Primordial Light… Departure” desta altrettante sorprese: una ballad acustica con parlato femminile e un flauto incredibilmente simile a quello di Jan Anderson! Complimenti alla Pure Steel per aver scovato questi doomsters, messi sotto contratto per addirittura tre dischi: i Primeval Realm creano con la loro musica un’atmosfera sfaccettata e ammaliante, assai lontana dalla classica monoliticità del genere, e alla quale è impossibile resistere.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10