coprain(Aural Music) Chi in Italia non conosce i Rain? La band bolognese porta ormai in giro ovunque, e da più di trenta anni, il proprio heavy metal rock, e nonostante gli importanti cambi di formazione si mantiene, da sempre, su standard qualitativi molto elevati che fanno la gioia dei defenders. “Mexican Way”, come può facilmente suggerire il titolo, rappresenta una incursione su territori differenti da quelli usuali: dodici brani fra rivisitazioni unplugged (o quasi), cover e inediti del fascino rock latino. La titletrack ha tutto quello che potete aspettarvi da un disco e da un brano con questo nome: atmosfere centro-americane e scanzonate, con abbondanza di suoni acustici e un cantato in spagnolo forse un po’ scolastico ma sicuramente d’impatto. Con grande autoironia, al termine del pezzo parte il celebre coro di “Only for the Rain Crew”, interrotto subito da una voce che lo zittisce. Con “Eleven Days”, che è solo la terza traccia, abbiamo già la power ballad emozionale, costruita su una melodia vincente e un crescendo che coinvolge. “Fallen Angel” è invece una ballad pura, che pur se lievita nel finale mantiene toni da hard rock romantico. Il brano più tex-mex del lotto è sicuramente “Whiskey on the Route 666”, arrembante come non mai e già presentato in versione ‘metal’ sul precedente “XXX”; “Bet that I lie” si concede addirittura sontuosi arrangiamenti orchestrali. Si chiude con “Bangbus”, altro brano non inedito ma rivisitato con quest’aura sbarazzina che condiziona, piacevolmente, tutto il disco. Individuo inoltre tre cover, tutte ben riuscite: “Times like these” dei Foo Fighters, “Ride like the Wind” di Christopher Cross (hit di inizio anni ’80), e “Tijuana Jail” di Gilby Clarke. Ora occorre soltanto il nuovo album di inediti, che manca dal 2008.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10