(FDA Rekotz) Mi spiace di essere controcorrente, anche per via del soggetto di cui si parla cioè Rogga Johansson (The Grotesquery, Paganizer, Megascavenger, Ribspreader e tantissimi altri), ma io di queste cose ne ho fin sopra ai capelli! Voglio dire, ma quanti album deve incidere quest’uomo ogni anno? Quanti progetti deve tenere in piedi? Ma soprattutto, a cosa serve? Mr. Johansson è un vero “defender” dello swedish old style death metal, non lo discuto e “Hymns of Ghastly Horror” è anche un buon album a conti fatti. Tuttavia questo sound nella tradizione sopraindicata, molto Edge Of Sanity per la verità, è diventato ababstanza scontato. Quello stile che riprende la band di Dan Swanö è pulito, dinamico, con equilibrio melodico. Tutto in chiave vecchio stile e su questo nulla da dire, ma io inizio a sentire superflui alcuni riff e anche la stessa voce di Johansson. Proprio la volontà di riproporre un vecchio sound, con i The Grotesquery, con i Revolting ecc. ecc., inizia a stancarmi. Non mi sembra che ogni volta ci sia una sperimentazione o il tentativo di proporre qualcosa di diverso o di superare quei modelli. Esce un album in cui c’è Johansson di mezzo? Bene, allora sappiamo già cosa aspettarci. Questa è la verità e vale anche per questo quarto album nel giro di quattro anni per i Revolting. Riconosco a Johansson di essere stato sempre più bravo di album in album, ma  di una bravura fine a se stessa. Forse il limite è il mio, ma non riesco a credere che nessuno si stia accorgendo dell’inflazione che sta attanagliando questo vulcanico musicista.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10