(Apollon Records ) L’ultimo “Argute”, uscito per Indie Recordings, non ebbe fortuna tra questa pagine (qui), ma esposto a diverse percezioni, a diversi ascoltatori… ecco che il nuovo “Celestial Low” trova il suo spazio, la sua dimensione, anche evitando totalmente quella impostazione diciamo ‘metal-core’ del precedente disco. Qui il vocalist urla meno e canta di più, mentre i riff sono più coinvolgenti dentro un muro sonoro molto pieno, molto impattante. ”Rapidly Changed” non può non passare inosservata, inglobando pure qui dettagli tipici di un punk più moderno e pop. Impulsiva “Order”, pulsante la title track, oscura anche se fondamentalmente funky “Biggest Upset”, malinconica l’ottima “Sqaure”. Con una produzione potentissima (curata da Per Borten), il nuovo “Celestial Low” non svela nulla di nuovo, non inventa nulla… ma offre un rock potente, graffiante, dannatamente moderno… al passo con i tempi e con i gusti di un pubblico più giovane.

(Luca Zakk) Voto: 7/10