(Karisma Records) Continua il sublime percorso di riedizioni da parte della Karisma, impegnata a scavare a fondo nelle sonorità più eterogenee, in questo caso il caleidoscopio musicale che costituisce il prog norvegese. Dopo la ripubblicazione di “New Born Day” (recensione qui) è il turno del secondo album dei norvegesi Ruphus, probabilmente uno dei migliori album prog del paese scandinavo degli anni ’70. Dopo il debutto, ed una nuova organizzazione della line up avvenuta nel 1974, la band diede seguito al prestigioso debutto cambiando le carte in tavola: cinque anziché sette membri e l’addio dei due vocalist combinati (femminile e maschile), sostituiti dal melodico Rune Østdahl. Una nuova band che effettivamente suonava diversa, cosa ovvia per una realtà che ha cambiato una miriade di membri (cosa sicuramente non anormale a quei tempi), una band che integrava dettagli jazz, confermando comunque una creatività dalla fantasia suprema e la capacità di materializzare e scolpire suoni, anziché semplicemente comporre o suonare musica. Arrangiamenti suggestivi ma contorti, cambi di tempi, assoli sfuggenti, brani di durata corposa ed una galassia melodica senza confini. Imperdibile per fans di Yes, Genesis e prog settantiano in generale. Ed imperdibile anche per i collezionisti, in quanto si tratta della prima reissue in assoluto da oltre 40 anni, una reissue appetitosa: 500 copie rappresentate da un erotico vinile trasparente…

(Luca Zakk) Voto: 10/10