copraffs(Sliptrick Rec.) Raff Sangiorgio, ovvero il chitarrista dei Gory Blister che incide un album solista. In pratica un risultato affascinante! Cioè, immaginate quelle scorribande techno death scalzate da un plettrare che si incunea verso percorsi diversi da quelli del metal estremo. Colpisce l’ampia portata melodica di “Rebirth”, la quale avvolge l’ascoltatore e anche quando Raff si cimenta in soluzioni palesemente altrui, vedi il David Gilmour e i Pink Floyd di “Voices from the Sea”. In fin dei conti Raff non sarebbe mica il primo chitarrista che nel suo personale cantuccio, sogna e riflette suonando e dissertando su stili, generi e musicisti di altro stampo o epoche. Ecco, in un certo senso “Rebirth” è una diretta testimonianza tangibile di quel cantuccio, di quell’angolo privato – prova ne è la foto di un micio che si scopre sollevando il CD dall’incastro dove giace – e dal quale ogni nota emerge chiara e incastonata in un flusso melodico sommamente chiaro. Sia che i brani abbiano un impatto travolgente e irruento, come l’opener “Quick Trigger”, pezzo nettamente metal, ma come altri nell’album, sia che si stampino tra il prog o una sorta di fusion, il risultato finale è qualitativamente ineccepibile. Merito, di nuovo, alle melodie e i motivi portanti dei vari pezzi, tutti strumentali: accattivanti e protesi ad aiutare l’ascoltatore a straniarsi dal resto e viaggiando in questa ‘rinascita’. Sulle implicazioni tecniche e sugli stili si potrebbe fare un discorso molto lungo, ma è la sostanza e non da meno la riuscita della musica a contare, prendendosi tutto lo spazio e narrando all’ascoltatore di una dimensione bella e autorevole.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10