copSathamel(Autoproduzione) EP di debutto per i Sathamel, band inglese attiva dal 2011, in origine con il monicker Sheol. Le origini Britanniche sono evidenti nel death metal proposto dal gruppo. Appaiono infatti chiare le influenze dei Paradise Lost di “Gothic”, soprattutto nelle malinconiche melodie di chitarra, mentre il riffing oscuro è una via di mezzo tra le fosche sonorità dei Bolt Thrower e la brutalità dei Benediction. A livello vocale, invece, la fonte d’ispirazione principale è il death metal Americano, con una buona alternanza tra un growling brutale e lo screaming maligno che caratterizza lo stile di Glen Benton. I brani sono di ottima fattura, sorretti da un drumming potente e preciso, mentre il riffing è variegato, con una buona contrapposizione tra assalti efferati e passaggi decadenti dal sapore gotico. Dopo l’intro “Rise”, l’opener “Wingless” mette in mostra tutte le caratteristiche peculiari della band: riffs pesanti di scuola Bolt Thrower che vengono resi ulteriormente resi oscuri da passaggi alla My Dying Bride e brutalizzati dalla feroce voce di Kruk. L’incedere di “Abaddon” è cadenzato e sulfureo, non lontano dalle sonorità dei Celtic Frost di “Procreation (Of The Wicked)”. La conclusiva “Eternal Hunters” alterna perfettamente le due anime della band: quella brutale, caratterizzata da sfuriate di chitarra e un drumming devastante, che persiste anche nella parte finale, ma viene ingentilito dagli intrecci gotici tessuti dalle chitarre. In definitiva, un EP che, pur non proponendo assolutamente nulla di nuovo, contiene brani di qualità elevata, nella migliore tradizione del death metal inglese.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10