(Epictural Production) Qualcosa di truce e sinistro aleggia in “Pamphlet”, espressione del black metal della terra di Francia. Suoni eccessivamente compressi, unica pecca che per molti non lo è, visto il genere, velocità modulate e melodie tinte di epica oltre che di stati mentali allucinati. L’aria diventa carica di tormento, tra riff gelidi e pesanti ma occasionali synth che decidono a volte un taglio symphonic ai temi generali. Tuttavia i Saturnus Terrorism non seguono il totale canovaccio del symphonic black metal e lanciandosi così in situazioni melodiche dominanti, concentrate di odio, violenza e di una filosofia che vede l’uomo irto di fronte ad ostacoli imponderabili, da oltrepassare con il proprio fiero individualismo. L’album viaggia su alternanze ritmiche, nelle quali il climax raggiunto dai blast beat, fiancheggiato da riff spesso carichi di un mood epico. A ciò però spesso si arriva per gradi, dando ai Saturnus Terrorism l’opportunità di sviluppare i propri temi, testuali e musicali, attraverso sfumature anche occasionalmente blackened nel sound e comunque con mid tempo e elaborazioni più costruite ma sempre di natura nera. I Saturnus Terrorism sono un duo, ovvero la voce e chitarra Païard le Ferré e il bassista e chitarrista Dies. “Pamphlet” è il debut album che segna la nascita di un suonare pensato, fatto di cambiamenti di umore, toni e melodia nati da un modo di pensare divorante, individualista.

«Non c’è altra luce che il sinistro barlume, acceso dall’incandescenza della caduta»

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10