copseasonsofg(Coroner Records) Sophia Aslanidou è nata a Caracass, ha vissuto in Grecia e si è poi spostata in Giappone per cantare nei Blood Stain Child (intervistata con altri della band QUI), oltre a essere coinvolta in numerose collaborazioni e attività legate alla musica. I Season of Ghosts sono un nuovo progetto che convoglia in dodici brani una fusione tra pop, nu metal e elettronica. “The Human Paradox” è un album caratterizzato da atti spediti, potenti, infarciti di ampie melodie. Sound moderno, cristallino estremamente vivace e assemblato con il tocco di Ettore Rigotti (missaggio e masterizzazione) e NeroArgento come “developer” dell’album, al The Metal House Studio (lo stesso di Disarmonia Mundi, Blood Stain Child, Destrage, ecc.). Oltre all’importante lavoro di co-produzione di Zombie’s Sam, insieme a quello di Sophia che ha contribuito in massima parte ai pezzi dell’album. La fusione tra un cantato che ha cadenze nettamente pop o al massimo vicine all’hard rock, all’industrial, l’atteggiamento forte e ben distorto delle chitarre, le ritmiche su di giri e filtrare, le tastiere pregne di elettronica, sembrano una combinazione che abbraccia più idee e generi. Se alcuni brani si avvicinano al nu electronic metal, vedi “Time Travellers” o “Genesis – The Phoenix Sydrome”, invece “[NE]: Mesis – The Kiss of Justice” cede definitivamente ad un atteggiamento electro-disco. Evoluzioni e cambi, capriole di stile che raggiungono vette interessanti in “Beautiful Eternal Things”. L’atmosfera generale combina i diversi elementi del rock e del metal insieme, l’elettronica diventa la linfa che alimenta questa fusione e quel clima da fantascienza e a cibernetico regola i fini meccanismi di questa architettura musicale. Non è tutto un un insieme di synth, silicio e riff aggressivi: “The Road to Acheron” è voce e piano, con atmosfera soave e la voce Sophia protagonista assoluta. “The Human Paradox” è costruito con atti moderni, una forte iniezione di melodie e con il metal che è una delle tante componenti che lo costituiscono.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10