(I, Voidhanger Records) L’etichetta ha promosso il gruppo come un ambizioso progetto multiculturale, ma ad essere sincero non ero ben preparato ad ascoltare ciò che si è presentato alle mie orecchie. Sarà che sono un tipo un po’ chiuso mentalmente, ma qui non ci siamo proprio, decisamente. Accetto l’eclettismo, ma qui si esagera. E non per le sonorità, quanto per la mancanza totale di una linea musicale. Si badi bene, non intendo una mancanza di struttura, ma una mancanza di principio attorno a cui costruire un progetto musicale. Cominciamo dalla voce: troppo recitata, sembra di sentire la versione pop del cantante dei Mayhem o quello degli Arcturus. Questo potrebbe pure andare se ci fosse una solida base musicale sottostante, cosa che qui invece manco esiste. La parte ritmica: niente, dovrebbe scandire l’intelaiatura sonora ed invece sembra che vada appresso al resto degli strumenti e non viceversa, come dovrebbe essere. La parte non ritmica: ognuno per i conti propri. Punto. Non c’è molto da dire, se non che questo è un bel pasticcio sonoro… Peccato.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 4/10