(Autoproduzione) Il secondo album dal titolo “Cryptic Communications” dei blacker americani Shadows In The Crypt, consente alla band di spingere nuovamente nel mercato anche il primo, ovvero “Beyond the Grave”. Rispetto all’ultimo lavoro del 2012, questo precedente, del 2011, ha un sound nettamente più raw. Lawrence Wallace, che è un po’ il “proprietario” di questa band, espone un songwriting più aspro, pezzi più selvaggi, suoni più gelidi, distorsioni fredde e con il cantato di Christian Simms (secondo chitarrista e assente nel secondo album) nettamente stridulo, tanto che in più momenti da l’idea di essere una donna ad usare lo screaming. Il resto è un tappeto di malvagità che si srotola con melodie che prendono forma nel mezzo, tali da elevare il tasso epico e dannato, spesso impreziosito da cambi e variazioni nelle quali si mettono in mostra alcuni assoli di interesse. Le sonorità di questo “Beyond the Grave” ricordano i primi Dimmu Borgir e Immortal, quindi un black metal assolutamente inesorabile. Non ci sono novità ovviamente in questa prova dei Shadows In The Crypt, del resto era la prima incisione creata da Wallace, ma l’essenza di un black metal spietato e ingabbiato in una formula violenta può essere soddisfacente a chi ama riprendere quelle seminali sonorità del genere.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10