(Autoproduzione) Modern metal milanese, quello dei Six Days Of May. Sound robusto, degnamente incavolato, con inserti melodici e breakdown che virano verso il metalcore. Canzoni nelle quali si esibiscono due cantanti, opponendosi con voce chiara a quella scream/harsh e via dicendo. Ritmiche martellanti, con le chitarre che foderano il tutto costruendo una muraglia sonora, anche se le due chitarre tentano dei ricami e articolazioni che danno un vago accenno progressive al riffing. “Spring Break” ne è l’esempio migliore. “Stubborn” risulta imbottita di melodie e variazioni tematiche, ma è “Genie in a Bottle” il motivo di queste righe, infatti la cover di Cristina Aguilera, rivista alla loro maniera, è stata utilizzata per un videoclip, tuttavia ho preferito gli altri due brani a questa rivisitazione dalla quale la band ha anche tratto un video, QUI.

La band ha nel frattempo pubblicato altro materiale disponibile nella pagina bandcamp ufficiale: http://sixdaysofmay.bandcamp.com/

http://www.facebook.com/SixDaysOfMay

(Alberto Vitale)