copskalmold3(Napalm Records) Se negli ultimi anni poco è stato inventato nell’ambito del pagan metal, gli islandesi Skálmöld sono fra i pochissimi che hanno portato una ventata di freschezza fra vichinghi e valchirie di tutta Europa. Con un sound camaleontico e versatile, che miscela con sapienza almeno cinque generi, i nostri si sono guadagnati un ottimo status nella scena, e il terzo disco “Með Vaettum” (‘Fra gli spiriti della natura’) li proietta, a mio vedere, verso lidi che solo grandi formazioni come i Turisas o i Vintersorg hanno saputo raggiungere. La loro ultima fatica si compone di otto brani di media lunghezza: quattro ‘dedicati’ alle stagioni, e quattro ad animali o figure mitologiche (rispettivamente uccelli, draghi, giganti e tori). La opener “Að vori” (‘In primavera’) ripresenta quell’incredibile mix di viking e prog che, finora, erano riusciti a creare solo i Tyr: il brano è incredibilmente ritmato grazie al modo in cui Björgvin Sigurðsson, in fedeltà ai metri dell’antica poesia norrena, praticamente recita il testo. “Með fulgum” (‘Fra gli uccelli’) mette insieme parti all’insegna del black, strumenti medievali ridoppiati da quelli elettrici, e un’epica senza tempo. Magica anche “Með Drekum” (‘Fra i draghi’), mentre “Að hausti” (‘In autunno’) è praticamente una marcia vichinga. Ma la vera meraviglia del disco è la lunghissima (quasi dieci minuti) “Með jötnum” (‘Fra i giganti’): la ‘solita’ incredibile commistione di generi sfocia lentamente in una parte doom/death di rara pesantezza (mi sono tornati in mente i nostri Doomsword!), quindi in un epico coro a cappella, e infine in una sezione strumentale maestosa e trionfale, prima che il tema portante del brano venga ripreso nel finale. “Að vetri” (‘In inverno’) inizia come un ‘normale’ brano folk, ma poi si trasforma in una rapida tirata progressive densa di voci e strumenti; la conclusiva “Með griðungum” (‘Fra i tori’) è un altro pezzo incredibilmente vario e mutevole, che si fa notare soprattutto per gli ultimi tre minuti, di un’epica disperatamente coinvolgente e maestosa fino all’iperbole. Questo è viking metal (o almeno la sua incarnazione migliore negli anni ’10 del nuovo millennio!), questi sono gli Skálmöld: una band senza compromessi, che vi chiede grandissima attenzione nell’ascolto delle proprie opere, ma non lascia mai delusi coloro che cercano nel metal complessità, maestosità e potenza.

(René Urkus) Voto: 8/10