(Ukem Records) La maestosa personalità dei Skullthrone si manifesta in questo secondo album, i cui suoni sono un impasto, li si avverte poco netti ma nell’insieme vestono in modo tenebroso e apocalittico il black metal della band. Neppure trenta minuti di durata, sette pezzi e un clima che sembra l’avvento dell’apocalisse, soprattutto in apertura con la intro dell’album. Sono infatti ben oltre quattro minuti e mezzo turbinanti, maestosi e feroci. Poi è “The Devil and I” a proseguire questo clima iniziale, offrendo all’ascoltatore un continuo roteare di riff e con un timbro nervoso, posseduto, dunque estremo. La vena punk della band è ben rintracciabile, alcuni riff sono progressioni che portano ancora incrostazioni dell’hardcore, mentre ve ne sono altri direttamente e sfacciatamente hardcore come in “Life Is Only Towards Death”. I Skullthrone non marciano in una sola direzione, la velocità infatti non è tutto per i polacchi, l’uso dei mid tempo è frequente e in più le melodie nei pezzi non sono statiche tanto che la band le porta a svilupparne lungo l’arco dei pezzi. Un paio di ascolti e “XIII Years of Chaos” con il suo virale, maledetto quanto autorevole black metal fatto di sussulti istintivi e marci diventa familiare.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10