(Wormholedeath/The Orchard/Aural Music Group) Ecco un disco che non capirò mai, o almeno spero. Lo dirò senza mezzi termini, a me sembra che qui ci siano poche idee e pure poco chiare. I Social Crash nascono con l’evidente intento di rispolverare un certo tipo di musica, quel rock grezzo e intriso di benzina, coca e alcol che è stato egregiamente portato avanti da gruppi come i Mötley Crüe. Purtroppo una semplicità e schiettezza compositiva come quella del gruppo di Los Angeles deve essere sempre e comunque controbilanciata da galloni e galloni di personalità, spessore artistico e stile. Invece qui io sento dei pallidi tentativi di usare uno sporco rock ‘n’ roll infarcito di stereotipi e luoghi comuni senza assumersi l’onere di creare qualcosa di genuinamente personale. Come copiare un quadro di Picasso senza avere la forza di firmarlo. A peggiorare una situazione già di per sé poco felice ci pensa una produzione non proprio lusinghiera… Una delle poche volte che non trovo appigli per salvare una uscita discografica.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 5/10