copsonicsyndicate(Despotz Records) In tutta sincerità, non mi aspettavo granché dal ritorno dei Sonic Syndicate. Avevo avuto modo di ascoltare e recensire il loro penultimo lavoro auto intitolato, e ricordo di averlo stroncato, per via di una certa tendenza a mantenere un piede in due scarpe. Si trattava infatti di un disco dove influenze melodic death metal si fondevano con melodie ruffiane e radiofoniche, dando vita ad un prodotto che non era né carne né pesce, certamente troppo moscio per gli amanti del metal, troppo metal per i fruitori di musica pop. Mi sarei aspettato quindi, un riciclaggio di quel sound, una riproposizione ancora meno ispirata di quello stile. Devo dire che “Confessions” mi ha spiazzato. La band si rimette in discussione già nell’immagine, con il logo in copertina decisamente meno aggressivo e metal, una tendenza che trova riscontro nella proposta musicale. In questo album non troverete nessuna traccia di metal estremo, come nemmeno l’ombra di qualsiasi reminiscenza heavy, in favore di un pop radiofonico, ricco di melodie, parti elettroniche e ritornelli semplici e ruffiani. Eppure devo dire che questo disco è ben fatto, e le tracce funzionano a meraviglia. Nulla suona forzato, cosa che a mio avviso si sentiva nelle precedenti releases. I Sonic Syndicate sembrano divertirsi, l’atmosfera sprigionata è serena e rilassata, ora strizzando l’occhio al pop (la struggente “Still Believe”), ora con pezzi leggermente più robusti che richiamano da vicino il sound dei 30 Second To Mars. Una svolta che segna una rinascita della band, con una svolta inaspettata, magari non apprezzata da tutti gli amanti delle sonorità più heavy, ma che porta una ventata di freschezza ad un sound che ultimamente era poco ispirato e stantio.

(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10