(Autoproduzione) Guardate la cover. Leggete il titolo. Date un’occhiata alla tracklist. E cercate qualche foto in rete. Che ide vi siete fatti? I tedeschi Steavy Metal (ovvero Steavy medesimo, The amazing Mike e S.T.E.E.L.) sono un gruppo parodia al livello dei Nanowar… o in loro c’è anche un minimo di intento di fare musica seria? Ci sono o ci fanno – e soprattutto, in che percentuale? Il loro debut “Fear the Steel” è un tale concentrato di luoghi comuni e ritmi già sentiti che davvero non si sa quanto si debba ridere o se si debba anche un po’ piangere… Dopo che i nostri, nell’intro, ci hanno annunciato che sono ‘the greatest warriors of the world’, parte “The Heavy Metal Unicorn”, un concentrato di Manowar e Motorhead registrato purtroppo neanche benissimo, naturalmente 100% true. Casinista “King of Steel”, il cui ritorno (ripetuto all’infinito) è ‘Kneel before the King of Steel’; “Danger! Danger!” inclina sull’hard rock, “Born to be awesome” sembra una riproposizione accelerata (e disordinata) di “Stand up and shout” di Dio! Coro ‘Sex Drugs and Rock’n’Roll’ per “Party Generation”, ignorantissima “Shut up”, e se volete una ballad rivolgetevi a “Every Night on you” (proprio ‘on’, eh, non ‘with’, il refrain lo ripete decine di volte). E se la conclusiva “The Power of the Steel” si conclude citando (plagiando?) “Blood of the Kings” di indovinate chi… insomma, decidete voi se stare al gioco o no. Se è un gioco, io mi sono in certo modo divertito. Ma se non lo è…

(René Urkus) Voto: 6,5/10