(Autoproduzione) Non manca certo una buona dose di originalità nei Survival Is Suicide, duo spagnolo dedito ad un death metal sperimentale nato nel 2007. La caratteristica principale di questo progetto è la totale assenza di chitarre, sostituite dal basso distorto e da sintetizzatori applicati al basso stesso, grazie ai quali è stato possibile sopperire alla mancanza della sei corde creando un suono unico nel suo genere. Dopo i buoni riscontri ottenuti con il debutto “Spiders Eat Flies” del 2011, i nostri ripropongono questa bizzarra formula con il nuovo “Retrovolution”. L’opener “Demon” è diretta e brutale, con trame ritmiche che richiamano i Morbid Angel e sinth che donano un non so che di spaziale alla Nocturnus. Sulla stessa falsariga la successiva “The Beauty Of A Stoned Machine” anche questa giocata su alte velocità, anche se le parti sintetizzate cominciano a farsi più manifeste. Con la lunga “Complication”, le atmosfere si fanno più dilatate, il riffing è maggiormente cadenzato e marziale ed i synth dilagano disegnando atmosfere a metà strada tra lo space rock e l’industrial. Dopo l’interludio “The Hunger”, è la volta di “The Wonderful Scars”, caratterizzata da ritmiche ipnotiche e quadrate che mi riportano alla mente certe cose dei Samael. “Chrysalis” è un altro interludio dominato da tastiere e sintetizzatori, molto epico e cinematografico, ottima introduzione per la title track che conclude il lavoro. Qui le ritmiche tornano a farsi sostenute nella prima metà del brano, per dipanarsi poi in diverse soluzioni ritmiche e parti dove atmosfera e brutalità si fondono. Un disco allo stesso tempo brutale e raffinato, dove brutal death, space rock ed industrial si uniscono in maniera perfetta, creando un sound devastante ed innovativo.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10