copsxuperion(Bloody Mountain Records) Matthew Scott è il batterista dei Valdur e ha collaborato con altre band, tra le quali Weverin e Endless. Sxuperion è un proprio progetto nel quale il musicista si cimenta con tutti gli strumenti, per scolpire una sonorità a metà tra grindcore, brutal death metal e una vasta e possente inondazione di atmospheric e avantgarde metal che rende il clima sinistro e cupo. Un tono oscuro, infernale, malsano e leggermente sperimentale grava su questo primo album di Scott, il quale negli anni addietro è stato preceduto solo da demo ed EP. Sulla distanza di quasi quaranta minuti, tutti i pezzi partono in sordina e con piglio atmospheric, salvo poi accelerare in modo disumano e forse anche caotico in alcuni istanti. Il risultato è appunto una forma di metal estremo, tra brutal e grindcore. Il resto, la differenza, la fanno momenti di sospensioni, voci registrate (tra le quali anche quelle di HAL9000), dialoghi, e spunti solisti di chitarre o tastiere che in solitaria dipingono delle melodie incantate, psichedeliche, fiabesche. Tuttavia è sempre un orrendo universo quello di Sxuperion: è un atto violento, mediamente crepuscolare in alcuni passaggi, essenzialmente possente, spesso, caotico, folle, estremo e di sicuro, pazzesco nella sua totalità sonora. Un inferno, o almeno una sua simulazione attraverso la musica. Le velocità smodate vengono affrescate da riff che sembrano dei rumori in loop, con gli ingressi di melodie psichedeliche e situazioni ambient. Le melodie sono forse dei punti di forza, mentre la veloce irruenza generale a tratti sa di ripetitività. “Through Cosmic Corridors” è dunque un intrico di gallerie allo zolfo, costellate di malsana attitudine e con squarci di ipnotismo. Le melodie stuzzicano, ma il resto è qualcosa che è interessante solo se si ha voglia di ascoltare un estremismo ottuso e cieco. L’album ha una bellezza sonora contraddittoria.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10