(Autoproduzione) Ci sono anche band folk/pagan metal sudamericane, chi conosce davvero bene la scena lo sa: gli argentini Skiltron, ad esempio, o i brasiliani Tuatha de Danann, tra l’altro da poco ritornati sulla scena. Dal Brasile vengono anche i Tandra, che si autoproducono il loro interessante debut “Time and Eternity”. La intro anticipa i temi di “Thunder’s Calling”, dal giro epicheggiante e dai suoni genuinamente power/folk, che nel finale si avvicina di più alla furia degli Ensiferum di qualche anno fa. Con la titletrack la dimensione più pagana del sound, presente con il death, avanza imperterrita; ci si sposta in taverna con “Open the Bar”, mentre “Marching to Infinity” torna al folk/pagan metal primordiale, quello di Falkenbach e Manegarm. Otto minuti per “Winter Days”, brano che spazia fra le due anime del sound; ben godibile la chiusa dello strumentale acustico “Tears of Sorrow”. Un disco derivativo, ma che si fa apprezzare. Solo una cosa ai nostri: le foto promozionali in kilt, ma con lo sfondo di palazzine in campagna, non si possono davvero vedere!

(René Urkus) Voto: 7,5/10