(Ván Records) Atmosfera tetra, malinconica, inquietante e travolgente nel primo album dei tedeschi Tav, progetto proveniente da Monaco di Baviera. Dominante è un concetto minimalista, il quale si riflette sia sull’immagine che sulla musica, comunque molto ricca, devota ad un rock atmosferico che si colloca nell’ecosistema di bands quali Katatonia e Anathema, virando tuttavia verso un post rock dall’intenso sapore drammatico, dalla marcata venatura mesta. La lunga opener “Boundless Gaol” percorre sentieri misteriosi, si illumina di sentore epico, mentre le linee vocali sono suggestive ed eteree. Più pesante “Umbilical Cord”, con tendenze vagamente black che si oppongono ad una voce pregna di dramma e melodia. Post rock su “A Beggar’s Dream Of Death”, una tragicità intrinseca sull’ottima “Silken Slumber”, brano lento, tetro con una elevata direzione introspettiva. Tornano suggerimenti black, misti a post rock e rock atmosferico con “Snow Upon Our Graves”, canzone con un pregevole lavoro del batterista, prima della conclusiva “Cinder”, traccia destabilizzante ma coinvolgente, annegata in una depressione ribelle, accentata da possenti sferzate ritmiche ed una voce la quale sembra ancora una volta provenire da un’altra dimensione. Mistici. A tratti surreali: Capaci di trasmettere sentimenti, emozioni turbinose in una geniale costante ed irregolare metamorfosi.

(Luca Zakk) Voto: 8/10