(Interstellar Smoke Records) Questo secondo album della band di Detroit ha la caratteristica di essere stato scritto precedentemente al suo primo e omonimo album, pubblicato nel marzo dello scorso anno. Temple Of The Fuzz Witch infondono nelle proprie composizioni doom puro con lievi accenni stoner. I riff sono reiterati e anzi il plettrare sulle chitarre appare alquanto simile nel corso dell’album, mentre le forme dei pezzi sono più o meno variabili. L’album non è statico, la forma sonora è nitida e quando i riff si dipanano arrivano fuori dagli altoparlanti come una vera e propria marea. In tutto ciò qualche cenno settantiano ben implementato, smaltato e lavorato e una lieva radice blues che offre un tocco ancora più ‘artigianale’ alle melodie. Tutto questo è un qualcosa che plasma bene due elementi ben identificabili nella forma sonora della band: Sleep e Black Sabbath!

(Alberto Vitale) Voto: 8/10