(Immortal Souls Productions) Questo gruppo multiculturale è formato da elementi derivati da realtà più o meno conosciute. Dai Conviction sono arrivati voce e chitarra, il basso ha maturato esperienza negli Any Face, mentre il batterista ha militato nei Misery Index e Dying Fetus. Con tale background le aspettative per questa uscita dovrebbero essere necessariamente alte, ma per fortuna l’uscita non delude: grindcore sanguigno e veloce; ventidue tracce sgarbate, registrate davvero molto bene e suonate con precisione chirurgica, per un platter che omaggia un genere che ha vissuto vicende alterne. Un genere che è accomunato al metal per alcuni elementi, pur discostandosene da altri. L’ascolto si dispiega liscio e semplice come solo un pugno nel costato può esserlo, musica diretta che arriva ai timpani senza filtro alcuno. Questo è e resterà il grindcore e così noi lo amiamo. Ben fatto.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10