coptheblackhr(Smoke & Dust, Adagio-830, Tokio Jupiter) Per la prima volta questa band belga arriva ad incidere un album e la proposta è qualcosa che esula dagli schemi o non è facilmente etichettabile. Molto probabilmente verranno collocati nel filone psycho-folk e si racconterà dei loro toni apocalittici, neri, ammalati. Personalmente sento nel sound dei The Black Heart Rebellion gli Swans e un generale scenario dark rock che grava in buona parte del songwriting. Si sentono gli echi del post rock, sempre molto oscuro, ipnotizzato da sonorità psichedeliche o manomesso dai Neurosis e band a loro simili. Oltre alle derive punk, visto che la band proviene da quella scena. Si, la matrice folk e acustica, a tratti blues, è ben udibile, esiste, si palesa a più riprese nelle canzoni. Le coordinate musicali sono queste e le melodie sono solenni (“The Woods I Run from”, tribali (“Animalesque”), intimiste (“Circe”), etno-folkloriche (“Ein Avdat” e “Gold and Myhrr”) e via dicendo. “Har Nevo” è un ibrido ma dai contorni ben definiti, figlio di sperimentazione e ricerca, di tanta anima che trasuda nei pezzi. La band ha sviluppato anche alcune collaborazioni con Koen Gisen (Kiss The Anus Of A Black Cat, The Bony King of Nowhere, Flying Horseman) e il collettivo Church Of Ra, volte ad un sempre maggiore e importante arricchimento tematico e sonoro. “Har Nevo” è come una porta che si apre su di un lungo e oscuro corridoio, ma i suoni che arrivano da esso invogliano ad incamminarsi.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10