(Psychonaut Rec.) Circa un anno fa si scrisse dei The Gathering e della realease “TG25: Live at Doornroosje” (QUI), il concerto tenuto al Doornroosje di Nijmegen in Olanda il 9 novembre 2014 e nel quale tutti i membri della band passati e presenti si erano alternati sul palco per i venticinque anni della band. I The Gathering si fecero strada negli anni ’90 con un gothic dalle tinte doom e una certa eleganza di fondo che permeava la loro musica, amplificata poi dalla grandissima voce di Anneke van Giersbergen, la quale lasciò il gruppo nel 2007. Attualmente alla voce c’è Silje Wergeland, anch’essa dalle corde vocali di una sirena incantevole. La band trova un nuovo spunto per rivangare nella propria storia, andando a rovistare nei cassetti con “Blueprints”, grazioso doppio CD che raccoglie qualche inedito e molte versioni demo di materiale dal carattere sperimentale o in incubazione, realizzato tra il 2001 e il 2005 e che ha visto la paternità di Hans Rutten alla batteria, René Rutten alla chitarra, Frank Boeijen alle tastiere e programmi e, ovviamente, la van Giersbergen alla voce. Il lavoro di missaggio, masterizzazione e produzione è di René. Cosa contiene dunque “Blueprints”? Innanzitutto ventiquattro canzoni prelevate dalle session di “Souvenirs” e da lavorazioni casalinghe. Un CD di quasi cinquanta minuti e uno di oltre un’ora, ma soprattutto un libretto interno redatto dai quattro musicisti sopraindicati che spiegano come sono nati certi paesaggi sonori, demo, esperimenti, tentativi e cose che non si sono poi finalizzate o incastrate con il resto dell’album “Souvenirs”, oppure che hanno subito cambiamenti e in tal caso si parla delle versioni demo di canzone edite. Il risultato finale è quanto meno in sintonia con quell’eleganza di cui sopra che lungo il corso degli anni ha sospinto i The Gathering sempre più in là del mero discorso del gothic, facendoli diventare una formazione atmospheric rock o qualcosa del genere. L’inedita “Blister” apre il primo CD e puzza di The Gathering da lontano. La canzone nacque per caso nell’ufficio della Psychonaut Records, etichetta della band. Anneke domina la scena. Segue “Alone”, la prima cosa che la cantante di allora abbia registrato con un software al computer: canzone minimale, elettronica, vacua, dimessa. Interessante “Fatigue”, pezzo strumentale fatto con dei sintetizzatori, pensato per il documentario “Tour Impresson 2004” ubicato nel DVD “A Sound Relief”. Considerando anche la versione demo di “Working Hour”, comunque incantevole, la prima parte di questo CD rappresenta un piccolo gioiello, nella seconda si distingue l’inedita “Silent Hymn” e altre perle in versione demo. Il secondo CD è un po’ ‘disordinato’, approssimativo, ma attenzione perché è colmo di canzoni in versione ‘rough mix’ e dunque si è di fronte a quelli che sono i loro primi tentativi di assemblaggio. “Mokaka” è inedita e venne realizzata in un periodo di lavoro e relax insieme, non distante dalle spiagge dell’Olanda settentrionale. “These Good People” e “You Learn About It” riproposta col titolo “Disarm”, offrono toni più marcati dei The Gathering nel nuovo millennio. Tredici minuti per “We Just Stopped Breathing”, qui presentata come “Out of Breath”, e tutti ben riusciti per quello che è una sorta di viaggio nel cosmo e o forse nell’inconsio. I fan della band o chi semplicemente ama scoprire il dietro le quinte di una canzone o più semplicemente di un processo lavorativo e di composizione, troverà interessante questo album doppio. Inoltre le note interne del libretto sono semplici, brevi ma molto chiare a inquadrare la musica che accompagnano. “Blueprints” è un buon excursus su diversi brani e di un periodo specifico. Nonostante “Blueprints” diventi la terza raccolta, preceduta dal succitato live, dalla pubblicazione dell’ultimo album in studio “Afterwords” del 2013 (anch’esso una sorta di raccolta), ha comunque dei tratti interessanti per via di materiale tutto sommato sconosciuto.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10