(Massacre Records) Non ho ascoltato, ma mi procurerò sicuramente, il primo album degli occult metallers inglesi The heretic Order, che divertono e si divertono con un disco diviso fra antico e moderno, fra un approccio seventies e sonorità più attuali ma mai invadenti (lo dico a tranquillizzare i defenders). Dopo il “Prelude” c’è subito la titletrack, horror metal d’annata che segue da vicino la lezione di King Diamond. C’è invece più aggressività, anzitutto nell’approccio vocale, in “Hate is born”, che può richiamare gli ultimi Priest; “Omens” ha quel suono pieno e grezzo dei Wizard e talora dei Manowar, mentre è un peccato che “Mortification of the Flesh” non si dedichi a quei sardonici suoni doomish che si ascoltano all’inizio e alla fine del brano. L’Ordine Eretico ha comunque altre frecce al proprio arco: dopo la potenza fracassona di “Straight down (to Hell)”, che giunge a tonalità commerciali alla Murderdolls, il lungo epos “The Scourge of God” è dedicato a Gilles de Rais e ai suoi orrendi crimini. Pimpante e sanguinolento, “Evil rising” convince per la capacità della band albionica di creare buon metal.

(René Urkus) Voto: 7,5/10