copThe_House_of_Capricorn(Svart Records) Terzo album per questi doomster Neo Zelandesi; la semplice ma bellissima copertina rappresenta una stella del mattino che porta a una mancanza di respiro, totale oscurità, galassia di suoni cupi, graffianti, travolgenti… tutte sensazioni che emergono da un album veramente pesante, ben registrato, estremamente elettrico. E stupendo l’atteggiamento che vede la band agire su argomenti molto oscuri, malvagi, ai confini con il black… qui impostati su un rock oscuro, stoner, doom. Certo, questo è un genere difficile da rinnovare, è un campo con regole ferree dove distinguersi non è certamente facile, ma i The House Of Capricorn si impongono con quella componente dark, quasi lontanamente ispirata ad altre correnti del rock. L’album apre con una sporchissima “The Road To Hell Is Marked”, perfetto invito al resto del disco. Dannata e infernale “In Light Of Lucifer”, uno dei pezzi migliori del disco, mentre molto carica e ben elaborata “Our Shrouded King”. Perversa e criptica la lunghissima “Ashlands”, molto catchy “The Only Star In The Sky”. Ci trovo una vena molto più rock, lontana dalle funeste nebbie del doom, sull’ottima “Ivory Crown” e sulla molto ben arrangiata “Watching Angels Fall”. L’album chiude con una traccia lunghissima (oltre nove minuti) intitolata “Dragon Of Revelations”, dove la band ribadisce con la sua orientazione al doom e sludge. Un valido album capace di risultare attraente senza mai mettere in discussione quei veli di decadenza e marcia oscurità per le quali questo genere musicale è famoso.

(Luca Zakk) Voto: 6,5/10