(Necrotorture) The King’s Band è il progetto di quel pazzo da manicomio che si fa chiamare Karlage King. Recentemente ho recensito il suo demo, sapendo che questo EP era in produzione, ed era doveroso poter giudicare questo artista nel modo giusto, ascoltando un lavoro completo. La sua voglia di devastazione e depravazione si intensifica ogni giorno, il suo gusto per la provocazione è andato a fondo scala, la sua sfacciataggine non ha più alcun limite, un’esplosione a catena senza più controllo. Iniziamo dalla copertina: Fantastica! Ritrae questo invasato crocefisso, a testa in giù, con tanto di corna diaboliche, ferite a mani, piedi e costato, quasi nudo tranne per un tanga rigorosamente leopardato. Sullo sfondo la bandiera USA, tributo alla patria di origine del genere glam, la mecca della depravazione rock’n’roll. Pure il titolo, “Antichrist”, è ovviamente stampato capovolto, e devo confessare che è una delle copertine più originali, e provocanti che io abbia mai visto dai tempi di “Black Mass” dei Death SS. L’EP offre sei pezzi, tre dei quali già presenti nel demo. La vera novità sta nel fatto che ora abbiamo a che fare con una produzione degna di questo nome. Le canzoni che già conoscevo suonano nuove, chiare, fresche e dannatamente potenti. Le tre nuove tracce sono una bomba, e con le altre, e completano il cerchio, offrendo una vera dimostrazione delle capacità di questo progetto (“Sex After Night” è particolarmente coinvolgente, mentre “Trip In The Afterlife” offre qualcosa di nuovo anche dal punto di vista strumentale). La voce di Karlage, come già detto nella precedente recensione tende a perdere concretezza sui toni alti, ma complessivamente è migliorata, e sembra perfetta per lo stile canzonatorio e spensierato del progetto. Dopotutto nemmeno Vince Neil ha mai imparato a cantare veramente, e la stessa cosa vale per Ozzy Osbourne. Entrambi sono però dei performers totali, capaci di intrattenere una folla senza il minimo sforzo. La ricetta? Sono sfacciati, convinti, pieni di se, e non gli frega assolutamente nulla di cosa pensa il prossimo. The King’s Band sta in piedi sulle medesime caratteristiche delle quali Karlage è dotato in maniera abbondante. In fin dei conti è rock’n’roll. Troppa serietà annoia. La quotidianità annienta. Per fortuna ci sono queste sei tracce che offrono 25 minuti di spensieratezza, divertimento, con una certa dose di provocazione e spudoratezza.

(Luca Zakk) Voto:  7/10