(Assurd Records e altre) Una sorta di pestaggio da parte del caos quello del trio veneto. Le andature di riff e ritmi a tratti anche le strutture dei pezzi, sembrano dire da subito dove andranno a finire e certamente addosso all’ascoltatore. L’istantanea su “Coffin Tree” è una valanga che sta per travolgerti e in un lampo sai che è la tua fine. Attimi di velocità, pesantezza messa ovunque, momenti di stasi in un noisecore-metal-crust che non fa troppe distinzioni. La distorsione delle chitarre ricorda i migliori Entombed, non c’è l’oscurità a calare giù dalle note, semmai un pulviscolo che ricoprirà il mondo lasciandolo al freddo e lontano dai raggi del sole. “Coffin Tree” è un deserto arido, privo di sentimenti. “Forced Detention” con la sua mastodontica andatura e la spietata potenza lo dichiara, ma il brano è sublime quando fa il suo scatto hardcore. Non l’unico nell’album. L’opener “The Lord Has Fallen” lo sprigiona da subito l’hardcore, il quale poi altrove diventa puro grindcore. I due minuti di “Human Roots” sono solenni quanto un inverno nucleare e “Endless Misunderstanding” sono settanta secondi di odio. Si, pezzi per lo più brevi, fatta eccezione per “The Complaint Daily Press” che mischia il verbo dei Nailbomb con la granitica grammatica del death-crust svedese. La purezza di questi aridi scenari è a volte conturbante, annichilisce in altre e risulta, ahimè, intuibile nelle intenzioni, ma tutto sommato una valanga quando arriva travolge e basta. Dopo è solo la fine.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10