(Nuclear Blast) Un tripudio di heavy rock classico, tradizionale. Puro. Questa band, con un notevole senso dell’ironia, è di fatto un supergruppo svedese impegnato in un classic/progressive rock e vede tra le proprie fila membri di -tra gli altri- Soilwork, Arch Enemy, Witchery e Mercyful Fate. Sono al terzo disco e riescono a celebrare una musica senza tempo, senza limiti, ricca di melodia, passione, ritmo, energia e poesia. Mi piace la loro dichiarazione di intenti la quale, tra le altre cose, afferma che loro continueranno a spingersi ai confini del rock classico, con tutti quei ritornelli catchy ‘non necessari”, quegli assoli ‘non necessari’ e quelle atmosfere un po’ magiche, un po romantiche che ‘nessuno’ capirà mai. Dichiarano pure di usare voci e cori femminili, che piaccia o meno al pubblico. Si chiedono pure se noi ascoltatori ci saremo, se saremo li per loro… chiarendo che comunque loro non ci saranno, perché le rockstar non sono mai disponibili. Con una tale ironia, l’ascolto di queste dieci tracce iper classiche diventa divertente in una forma fine a se stessa… decade la valutazione del musicista, della sua origine o passato artistico… e resta la canzone, con la sua dimensione, il suo valore e quello che riesce a trasmettere. Prendete “Domino”: un classico che si accavalla tra rock e blues con una massiccia dose di dance stile ‘saturday night fever’… un ritmo travolgente, percussioni immense, un assolo infinito e linee di basso da capogiro. “Midnight Flyer” è più prog, è un po’ più heavy… metal… con il vocalist che sprigiona grinta e rabbia mentre il tastierista si scatena senza rispetto. Pulsante “Star Of Rio”, una pulsazione che suona dannatamente vintage, torniamo agli albori del rock, del metal. Dei tempi. Provocante e cristallina “Sad State Of Affairs”, travolgente e piena di sogni “Space Whisperer”. Mi fa impazzire la sensualità di “Something Mysterious”, un brano incisivo, profondo, musicale con un assolo che definirei intimo, prima della lunga e conclusiva “Saturn In Velvet”, ancora una volta un tributo moderno a tempi antichi, nel nome del rock, del ritornello irresistibile, dell’energia e della melodia. C’è vasta esperienza nella testa di questi sei artisti, provenienti da percorsi diversi. C’è una tavolozza di suoni, stili, tecniche e ispirazioni che nella Night Flight Orchestra converge dentro i confini classici, anche se con intelligenti aperture moderne: all’interno di questo ambito la tavolozza esplode, sparpagliando i colori un po’ ovunque, creando una forma d’arte nuova, capace di essere innovativa senza dimenticare un legame con le origini ed un tributo alla tradizione del genere che noi tutti amiamo alla follia.

(Luca Zakk) Voto: 8/10