(Sinusite Records) Ammetto che all’inizio non è stato facile ascoltare questo album. E detto da uno che ne ascolta di cose strane o (apparentemente) difficili… “To Those in the Eyes of God” espone in sequenze proprie elettronica, noise, industrial, drum ‘n bass, alternative rock e altre cosacce del genere. Con questi torinesi The Pott (nati come duo da Emanuele Bertasso e Simone Seminatore, ora sono cinque) c’è poco da ragionare, il concetto di songwriting, di forma tipica della canzone va marginalmente a farsi benedire. Se proprio fosse necessario descrivere con un paragone le loro cose, verrebbe in mente le follie dei Nine Inch Nails di “The Downward Spiral” e anni precedenti. Sarebbe comunque una forzatura, le idee si susseguono a catena, l’elettronica sommerge tutto come una marea singhiozzante ed ecco che vengono in superficie batteria e chitarre vibranti. Nove tracce, trentanove minuti e si arriva alla fine, per poi tornare a capo e ripartire impegnarsi a capire cosa ci sia nella sostanza di questo esordio. I The PotT sono musicisti disinvolti, a loro agio nel ruolo di frullatori sonori e la materia con la quale intagliano le note produce musica ostica nella forma, bella nella sua sostanza. Signori, questo non è un debutto che passa inosservato!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10