copthevein(Shadow Kingdom Records) Il doom è morte e decadenza, sofferenza e melodie malinconiche e i The Vein sono tutto questo. “Scouring the Wreckage of Time” è fabbricato con gli intenti e le idee di gente proveniente dagli Altar Oblivion di “Grand Gesture of Defiance” e da esperienze negli Ad Noctum. Gente danese che prende a cuore tematiche epiche, maestosamente funeree e molto simili a certi lavori doom degli anni 90. Ottima la produzione, nonostante le chitarre abbiano delle distorsioni che mi permetto di definire ridicole, perché secche, troppo sintetiche, eccessivamente in contrasto con i fraseggi che si rivelano con un timbro denso e penetrante e comunque rispetto ad una densità generale molto cospicua. Il basso ha il suo spazio e il missaggio offre la possibilità di udire ogni sfumatura possibile. Voce torva, gutturale e che aumenta il grado sepolcrale dei pezzi, oltre a qualche inserimento di una seconda voce scream. Quel genere di doom sicuramente epico ma dai tratti abbastanza dozzinali. Perfetto per gli inossidabili del genere. Dopo un EP del 2011 contenente due pezzi e intitolato “Born into Grey Domains”, la band li ripropone accostandoli però ad altri quattro, i quali formano l’EP “The Poisoned Chalice”. La Shadow Kingdom li pubblica per l’appunto in un unico CD e denominandolo “Scouring the Wreckage of Time”.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10