copthewolvesofavalon(Sixsixsix Music) Il secondo disco dei Wolves of Avalon, esattamente come il primo, pesca a piene mani dalla storia e dalla mitologia celtica e britannica: stavolta la band inglese, nata per iniziativa di Metatron dei The Meads of Asphodel, si occupa della regina Boudicca e della sua rivolta contro i romani alla metà del I secolo d.C. Un tema, naturalmente, che si abbina benissimo alle atmosfere folk/pagan di questo disco, violente e a tratti primitive. “Famished Wolves befogged with Blood” è una intro trionfale affidata soprattutto al violino, che poi evolve in una solenne partitura elettrica, con il cantato quasi recitato. La malinconica “The Sky Goddess” vede la partecipazione di Hidr Valkyrie, con la sua voce che riconoscerei fra mille; “The dreadful Thirst of Death” mantiene il mood molto carico ed epico, ma (a parte un solare solo di violino) incupisce l’atmosfera con toni vagamente più viking, di ispirazione bathoriana (naturalmente rivisti attraverso il sound della band). “The Icknield Way is dripping with the Juice of our marrow Bones” (che razza di titolo!) gioca con certo black sinfonico, ma anche con atmosfere teatrali e vagamente gotiche; “Behold the Feast of the Slaughter Gods” ha un’anima epica che definirei quasi ellenica. Con “Cold as mouldering Day”, che mi ha ricordato il pagan di band come Arkona e Wolfmare, si chiude un disco interessante e sfaccettato, che conquisterà gli amanti di un pagan metal primordiale sempre meno presente sul mercato.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10