(Ulterium Records) Ecco tornare i Theocracy, per quel che mi riguarda la formazione christian metal più interessante e capace del globo: “Mirror of Souls”, del 2008, è certamente nella mia top 20 del power metal, e se “As the World bleeds” non era forse all’altezza di chi l’aveva preceduto, “Ghost Ships” si attesta come un ottimo disco… ma con una precisazione: il sound si è fatto meno zuccherino, e il progressive si è potentemente insinuato nelle composizioni di Matt Smith. L’inizio è brioso e tirato con “Paper Tiger”, e anche la titletrack si inserisce bene nella tradizione del power più arioso, quello scandinavo. Molto thrashy, invece, “Stir the Embers”, grazie a un riff di chitarra più granitico della media del disco; i nostri mostrano il proprio impegno sociale con “Currency in a Bankrupt World”, schierata cristianamente con gli ‘ultimi’ che più hanno subito l’attuale crisi economica. La suite conclusiva di dieci minuti è dedicata ad “Easter”, e contempla qualche passaggio power/prog veloce e incisivo, anche se i nostri, mi sembra, fanno sempre meglio quando si dedicano ai momenti acustici (come attorno al sesto minuto). Indipendentemente dalla vostra fede religiosa, un full-“length” di spessore.

(René Urkus) Voto: 7,5/10