(Inside Out Music) Eccellente musicista Tim Bowness che ha lavorato con Robert Fripp, Phil Manzanera e addirittura la nostra Alice. Lo sa benissimo anche Steve Wilson (Porcupine Tree) che con lui ha collaborato tante volte e dunque ha reiterato questa interazione artistica mixando questo suo album. Un tappeto di atmosfere “Late Night Laments”, dove synth ed elettronica dominano con la voce del musicista – suona anche l’ukulele – per un risultato molto soft-pop. Le atmosfere eteree, delicate, docili sono deliziose ma, a titolo strettamente personale di chi scrive, forse eccessive. L’album è una distensione totale, non offre sussulti energici. Tuttavia non è un limite, anzi il musicista resta comodamente nel suo spazio di manovra, visti i suoi tanti trascorsi artistici. Bowness offre una totale evasione dal quotidiano ma non dalla realtà. Se la musica è soave, gli argomenti sono d’impatto: violenza ideologica, temi oscuri, disagi sociali. Con Tim Bowness anche Brian Hulse, co-produttore dell’album, nonché chitarra, synth, batteria programmata. I due imbastiscono dunque un contrasto tra musica e i testi, aiutandosi poi con altri elementi, come batteristi, chitarristi, tastieristi, bassisti che completano la tessitura di questo mondo sonoro.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10